A volte ritorno

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Cosa può succedere in una settimana di così grave da non potersi permettere una piccola vacanza rigenerante?

Beh, fondamentalmente niente di irrimediabile.

A meno che tu non sia Dio e che una settimana delle tue ferie non siano cinque secoli del tempo terrestre.

E quindi, ritornato in ufficio, il Creatore, messo al corrente degli sviluppi, si ritrova davanti ad uno spettacolo indecoroso e inaspettato.

Mettetevi nei suoi panni: andare via in pieno Rinascimento e tornare scoprendo guerre, bomba atomica, il terrorismo, la fame nel mondo, la segregazione razziale, il Ku Klux Klan, Hitler, Mussolini.

Non una posizione idilliaca.

E quindi cosa fare?

Resettare tutto?

Diluvio universale?

Fine del mondo?

Peste?

O perché non riprovarci con Gesù?

Certo, l’ultima volta non è andata nel migliore dei modi, ma è passato del tempo da allora.

In realtà solo un mese in Paradiso, ma è pur sempre un’infinità di tempo.

È quello che succede in “The second coming”, terzo romanzo dello scrittore e sceneggiatore scozzese, John Niven: romanzo irriverente, sovversivo, dissacrante col Gesù più divertente mai incontrato prima.

Un Gesù dedito al rock’n’roll, all’uso di marijuana e alla birra, che ama passare le sue giornate in compagnia di Jimi Hendrix in una continua jam session di evergreen della rock music, che potreste vedere anche nella versione cinematografica con protagonista Jared Leto.

E in fin dei conti, è quello che si ritroverà a fare, rispedito, un’altra volta sulla terra, per rimediare ai casini degli uomini, riuscendo a finire in un talent show in Tv.

 Un romanzo pieno di spunti musicali, di citazioni, da Coltrane a Bowie, da Dylan e Simon & Garfunkel, dai Velvet Underground agli Aerosmith, in un continuo chiedersi come sia stato possibile avere da una parte la

“Letteratura. Quella sì che era roba buona. Bello che l’avessero inventata.”

e dall’altra

“Politica. Denaro. Ambizione. Pubbliche relazioni. Ego. Così va il mondo.”

Eppure, solo una cosa Dio aveva consigliato: “FATE I BRAVI”.

Un libro da leggere d’un fiato, tra risate e riso amaro, magari accompagnato da un vinile dei Rolling Stones o dalla playlist delle opere citate

Geniale.

Pietro Annibale
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