Verona, la città dell’amore per eccellenza: l’esempio di Letters to Juliet

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Con l’aiuto di una commedia sentimentale, Letters to Juliets, noi di Shockwave Magazine vogliamo portarvi alla scoperta di Verona, la città più romantica d’Italia.

E come spesso abbiamo fatto negli ultimi articoli, prediamo in prestito parte dell’itinerario da una pellicola del 2010, Letters to Juliet. Come lascia ben intuire il titolo, la storia ha qualcosa a che fare con Giulietta e Romeo, ma al contrario di quanto si possa pensare, non vuole essere l’ennesimo adattamento in chiave moderna della tragedia romantica più famosa di tutti i tempi. Romeo e Giulietta fanno infatti soltanto da sfondo, da portafortuna se vogliamo.

Il film è la tipica commedia romantica in perfetto stile Hollywood, ed è per questo che è stato ampiamente criticato per lo scarso livello di recitazione dei protagonisti e per la superficialità della storia che non rende giustizia al capolavoro shakespeariano. Lo stesso discorso però non vale per il set del film. Le scene sono state infatti girate tra la Toscana, di cui vi abbiamo già parlato, e Verona. Una città che per la sua storia, arte e cultura merita di essere visitata almeno una volta nella vita.

Ma partiamo dalla trama del film ambientato a Verona

Letters to juliet

La protagonista è Sophie Hall, interpretata da Amanda Seyfried, una ragazza americana che lavora come verifica-fatti presso il The New Yorker, ma che sogna di diventare una giornalista. Assieme al fidanzato Victor, chef impegnato nei preparativi per l’apertura del suo primo ristorante, parte per Verona per una specie di luna di miele in anticipo: l’intenzione c’è tutta ma una volta arrivati a destinazione, a causa del lavoro di Victor, alla ricerca di fornitori per la propria attività, i due passeranno poco tempo insieme.

Così mentre Victor gira per mezza Italia tra formaggi e vini prelibati, Sophie preferisce restare a Verona.

Ed è proprio visitando l’attrazione più famosa della città, la casa di Giulietta, che Sophie fa la conoscenza delle cosiddette “segretarie di Giulietta“, quattro donne che raccolgono le lettere lasciate da donne provenienti da tutto il mondo ognuna con i loro problemi d’amore, e alle quali rispondono.

Per seguire la sua passione di scrittrice, Sophie si offre di aiutarle, trovando una lettera nascosta nel muro, scritta ben cinquant’anni prima da una donna inglese Claire Smith (Vanessa Redgrave), e decide di risponderle. Solo qualche giorno dopo Claire, in visita a Verona, si presenta assieme a suo nipote Charlie.

La donna rivela che quando era più giovane fece un corso d’arte in Italia e conobbe un ragazzo, Lorenzo Bartolini, di cui si innamorò. I due dovevano fuggire insieme, ma spaventata dall’incertezza, decise di fare ritorno a Londra, e ora, cinquant’anni dopo, vuole ritrovare Lorenzo per scusarsi.

Nel frattempo Charlie è restio all’idea, ed è astioso e sgarbato nei confronti di Sophie, perché pensa che la ricerca sia ormai inutile dopo tutto questo tempo. Sophie decide di accompagnare i due vedendola come un’opportunità per scrivere una storia degna di essere pubblicata.

Letters to juliets

Un primo ostacolo si presenta quando Lorenzo Bartolini si rivela essere un nome molto comune in zona, e così la ricerca si rivela più lunga del previsto, dimostrandosi l’occasione perfetta per conoscersi meglio. Sophie e Charlie iniziano a legare, condividendo alcune cose della propria vita privata, fino a baciarsi sotto le stelle. Ma la ricerca si interrompe improvvisamente quando uno dei Lorenzo della lista si rivela essere morto.

Il giorno dopo i tre, di ritorno a Verona, si fermano in un vigneto dove Claire riconosce Lorenzo. Intanto Sophie, confusa tra la relazione con Victor e quello che prova per Charlie, decide di tornare a Verona dal suo fidanzato.

Tornata a casa negli Stati Uniti, Sophie fa leggere l’articolo al suo editore, il quale decide di pubblicarlo. Poco tempo dopo, nel momento in cui la ragazza riceve l’invito al matrimonio di Claire e Lorenzo si rende conto di non amare più Victor. Così si reca da sola al matrimonio per confessare a Charlie di amarlo. Corrisposta, il film si conclude con un romantico bacio tra i due amanti.

Quando si parla d’amore, non è mai troppo tardi.

La sceneggiatura è ricca dei tipici stereotipi associati a noi italiani: cresciuti a pane, piazza e mandolino. Dopotutto, non è del tutto sbagliato: siamo davvero un popolo passionale. Anche se siamo molto di più.  

Conclusa la parentesi cinematografica, torniamo a Verona

Ci sono alcune tappe immancabili da seguire nel caso vi trovaste nei paraggi:

  1. Vi abbiamo già ampiamente parlato della casa di Giulietta, icona per eccellenza di Shakespeare e dell’opera che ci ha fatto sognare per anni.
  2. Poi abbiamo l’Arena, celebre per essere spesso teatro delle maggiori opere liriche, nonché di meravigliosi festival musicali, che affaccia su piazza Bra.
  3. Piazza delle Erbe è perfetta per una cena sotto le stelle con i suoi graziosi ristoranti. E nelle sue vicinanze troverete anche Piazza dei Signori, in cui fa da protagonista una splendida statua di Dante.
Tamara Santoro
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3 commenti su “Verona, la città dell’amore per eccellenza: l’esempio di Letters to Juliet”

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