Noel Gallagher, Wandering Star: con un ritorno alle origini si chiude la trilogia di EP di The Chief

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E’ uscito poche ore fa il primo singolo del terzo EP targato Noel Gallagher, Wandering Star, per la Sour Mash Records, label dello stesso ex Oasis, distribuito dalla Universal. Prima traccia che anticipa l’uscita del terzo ed ultimo EP della trilogia, in uscita il 6 marzo 2020.

🌟Just announced…🌟Brand new single 'Wandering Star' is released today! 🎧 ▶︎ https://NGHFB.lnk.to/wanderingstarFaThe new single is taken from the forthcoming ‘Blue Moon Rising’ EP, released March 6th, 2020.

Pubblicato da Noel Gallagher su Giovedì 14 novembre 2019

Tre EP che segnano una svolta artistica per il padre della corrente rock ‘n roll che non aveva ancora predecessori, il britpop. Una deriva tutt’altro che anonima quella che Gallagher Senior riesce a racchiudere in soli nove brani, esclusi i vari remix presenti in tutti e tre i lavori.

Noel The Chief Gallagher, il 52 enne mancuniano è tornato un po’ a sorpresa con Wandering Star, atteso per la metà del prossimo mese. In realtà – e per fortuna – dal suo abbandono degli Oasis, band che non ha nemmeno bisogno di presentazioni o cappelletti introduttivi, non ci ha mai fatto sentire la sua assenza.

Alla domanda di un giornalista australiano “non hai mai paura di non riuscire più a scrivere canzoni iconiche come Wonderwall?” la risposta di The Chief, impegnato nella promozione di “Who built the moon” fu:

 “Sono trent’anni che scrivo musica, questa paura mi pervadeva negli anni ’90; adesso a cinquant’anni il mio contributo artistico che rimarrà negli annali so di averlo dato, faccio musica per divertirmi e non mi lascio mai guidare dal giudizio altrui o dal filone di tendenza. Io sono cinque anni avanti artisticamente rispetto ai trend, lo ero già quando scrissi Supersonic e così è sempre stato.”

Tralasciando l’iconica vena autocelebrativa di entrambi i fratelli (coltelli) di Manchester (Liam si autoproclama l’ultima rockstar vivente), Noel sin dal suo ultimo album ha cambiato completamente il suo modo di fare musica: ha composto direttamente nello studio del suo produttore David Holmes, ha aggiunto il glam di David Bowie e una puntina di elettronica alla Chemical Brothers.  Con Black Star Dancing ha implementato l’elettronica e aggiunto la disco music anni ’80 alla Depeche Mode, facendo storcere il naso ai fedelissimi che lo riconoscevano solo in “Sail On”; con “This is the place” il ritorno al cosmic pop si è fatto più concreto con tracce come “A Dream Is All I Need To Get By” e con il preludio di questo terzo EP pare che le origini siano sempre più vicine per Noel Gallagher.

Ma davvero Noel Gallagher ha bisogno di veder menzionati altri artisti per riuscire ad etichettare il suo genere? Sì, perché lui i generi li crea, certo con un po’ di serendipity, quella che gli ha permesso di entrare nell’olimpo del rock ‘n roll riuscendosi ad incastrare tra la fine del grunge e la riscoperta del brit alla Beatles, tutto ciò di cui l’Inghilterra prima e il mondo poi, aveva bisogno. E questo sta facendo di nuovo oggi, prendere ciò che i fan si aspettano e desiderano da lui, sconvolgerlo e creare un prodotto nuovo.

Wandering Star segna il ritorno alle sonorità che l’hanno reso una star mondiale insieme agli Oasis

Ma veniamo al brano in uscita. “E’ stato scritto negli studi di Abbey Road lo scorso novembre, nello stesso giorno in cui ho composto ‘Black Star Dancing’” – ha dichiarato il musicista.

“Tutti hanno bisogno di qualcuno per stare lì
Tutti hanno bisogno di stare soli
Se per caso dovresti prenderti il ​​tempo di vagare
Lascia che io sia la stella a guidarti a casa!”

Ci sono dei periodi che non ce la facciamo, poi forse sì, ma solo alla fine e sempre con l’affanno. Periodi in cui appena pare uscire da un momento di ansia ci rientriamo per vedere se ho lasciato acceso il gas o staccato i fili della corrente. Periodi in cui la gente ha l’aria di aver voglia di sgridarci. Ha le sue ragioni, la gente, ci sono a intermittenza. E questi periodi diventano più leggeri se c’è una stella compagna a guidarci nello stress quotidiano.

“Tutti i sogni che hai
Li ho anch’io
E tutte le canzoni che canti
Le ho scritte per te
Qualsiasi cosa il gatto trascini
Appartiene a noi
E non rinuncerò mai a te
Non rinuncerò mai a te
Amore mio”

Sembra volersi riferire proprio a questa stella errante o Wandering Star il nostro Noel e ricordarci che arriverà il tempo giusto. Che il prima era preparazione e le parole chiudevano crepe tra la realtà e il cuore. Il tempo in cui avranno più senso le canzoni, i libri, i quadri e persino le persone. Arriverà il tempo di riporre nell’armadio le coperte troppo corte, le relazioni che se ti scaldano le braccia ti lasciano i piedi freddi e ti devi togliere centimetri tu, accucciarti, rattrappirti, farti bastare. Le canzoni, proprio queste scritte e quelle dedicate. Così come i messaggi, le mail, le dediche, gli ogni.

“In un altro sogno ti becco mentre cadi dal cielo
In un altro mondo voliamo via
Nel regno che verrà, sto aspettando che il sole sorga
Navigheremo su un altro mare”

Arriverà il tempo di mettersi in moto. Siamo fatti per andare, siamo andati dal mare alla terra, ci siamo fatti spuntare le ali per toccare il cielo e volare, lo abbiamo fatto da pesci, anfibi poi mammiferi e uccelli. Si chiama evoluzione, figurati se non riusciamo a spostarci da una zona arida a dove c’è quello che ci disseta. Accade come nel verso finale di una poesia di Carver: “per un po’ non andiamo da nessuna parte, poi andiamo”.

C’è chi ha parlato di crisi di mezza età, chi ha detto che Noel da tempo (probabilmente da “Who built the Moon?”) ha preso una strada che lo ha allontanato da quella maestra e lo ha fatto perdere nella selva oscura artistica. Ogni bambino è un artista, il problema è poi come rimanere artisti crescendo, diceva Picasso. E Noel Gallagher che da “bambino” raccontava, con i famosi quattro accordi, il suono grezzo e il linguaggio scurrile la vita dei ragazzi emarginati di periferie che – tra furti in case del quartiere, risse nei locali e abusi alla qualunque – sognavano di diventare “Rock ‘n roll star”, da adulto ha deciso di cambiare piede per lasciare la sua orma; la stessa in cui il fratello ancora continua a marciare, sfruttando l’intramontabile marchio Oasis. Noel dopo aver provato a fare un salto nel vuoto, abbandonando quello stile che lui ha inventato e reso celebre, lasciando che gli altri lo imitassero portandolo avanti negli anni anche maccheronicamente, e riscoprendo suoni del passato, rendendo aurei ancor di più gli anni ottanta e non rischiando di diventare mai l’emulatore di se stesso, ha chiuso un cerchio ritrovando se stesso. Vediamo come continuerà l’EP e se restando profetico alla battuta iniziale, aprirà la strada alla tendenza 80’s che ci investirà nei prossimi cinque anni o ridonerà lustro al vecchio caro Britpop.

Wandering star

Ecco la tracklist del disco Wandering Star dell’ex chitarrista degli Oasis che – in arrivo sui mercati a marzo 2020 – includerà la canzone eponima “Blue moon rising”, due remix della title track e, oltre al singolo appena pubblicato, il brano “Come on outside”:

1. Blue Moon Rising

2. Wandering Star

3. Come On Outside

4. Blue Moon Rising (The Reflex Revision)

5. Blue Moon Rising (7” Mix)

Fabiana Criscuolo
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2 commenti su “Noel Gallagher, Wandering Star: con un ritorno alle origini si chiude la trilogia di EP di The Chief”

  1. Bellissima canzone.
    La ascolto anche quando non è Natale (o quasi).
    Io lo seguo da sempre, è sempre stato il mio cantante preferito.
    Nonostante a volte dica cose che non mi piacciono, è una persona che io stimo profondamente.

I commenti sono chiusi.

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