Tra riscatto personale ed alienazione sociale: la seconda parte dell’ultima stagione di Bojack Horseman

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Un Bojack Horseman che quasi si fa fatica a riconoscere, essendo totalmente opposto a quello che abbiamo conosciuto nella prima stagione dell’omonimo show: questo è ciò che ci riserva la seconda parte dell’ultima stagione di Bojack Horseman.

Lo scorso 25 ottobre 2019, Netflix aveva rilasciato i primi otto episodi della sesta stagione di Bojack Horseman. Pochi giorni fa – il 31 gennaio – è approdata anche l’ultima parte della celebre serie di Raphael Bob-Waksberg. Con questi ultimi sette episodi, l’addio ad uno dei personaggi più amati nel mondo delle serie tv è definitivo. Aaron Paul – che ha dato la voce al personaggio di Todd Chavez – ha espresso i suoi sentimenti riguardo la fine dello show in un commovente post su Instagram.

Nei primi episodi conducenti alla conclusione definitiva della serie avevamo avuto l’occasione di osservare un Bojack finalmente libero dall’alcolismo, che ha intrapreso un percorso di riabilitazione psicofisica – sia a livello introspettivo che a livello concreto, tramite la clinica Pastiches.

Riprendendo questa sesta stagione dall’episodio 9×06 abbiamo ancora modo di vedere che Bojack se la sta cavando bene; è riuscito a diventare professore di recitazione ed è ben voluto dai suoi studenti.            
Questo iter, purtroppo, non tarda ad incontrare i primi ostacoli; lo scheletro nell’armadio che è la morte di Sarah Lynn, infatti, torna ad aleggiare su Bojack dopo che due reporter – Paige Sinclair e Maximilian Banks – iniziano ad indagare sulle circostanze che hanno condotto Sarah Lynn alla morte. Dopo aver ascoltato diverse persone, ad incastrare Bojack c’è anche il suo amico Mr. Peanutbutter che, ingenuamente, rivela dettagli più che scomodi, a partire dal fatto che Bojack era con Sarah la notte in cui lei morì ed anche che era proprio lui ad avere l’eroina che la uccise.

Bojack Horseman, capro espiatorio di un’intera società

Quando Bojack viene invitato al talk show di Biscuit Braxby, la sua immagine viene riabilitata grazie all’onestà che lui stesso lascia trasparire anche riguardo la questione Sarah Lynn. Vinto dalla sensazione euforica che l’accettazione da parte della società gli dà, Bojack decide di accontentare la richiesta di una nuova intervista nonostante Princess Carolyn gli consigli il contrario.          
Purtroppo, la seconda intervista non gli dà lo stesso successo della prima. Braxby è abilissima nel cavare verità scomode in Bojack e scava nel suo passato alla ricerca di ricordi che possano macchiare la sua reputazione; parla, ad esempio, di Jameson e di come Bojack l’abbia fatta scappare dalla clinica Pastiches per portarla ad una festa. Ma è soltanto l’inizio: a riemergere dai meandri del passato dissoluto di Bojack ci sono anche il fatto che lui sia stato a letto con la presidentessa del suo fan club negli anni ’90 e la sua abitudine – ormai abbandonata, ma a suo tempo esistita – di andare ai party con ragazze minorenni.

Tra riscatto personale ed alienazione sociale: la seconda parte dell'ultima stagione di Bojack Horseman 2

Braxby riconnette questo schema di comportamento al fatto che, secondo lei, Bojack voglia esercitare il proprio controllo sulle donne e, in generale, sulle persone.               
Bojack si accorge che Braxby sta cercando in tutti i modi di proiettare sulla sua immagine ormai riabilitata tutte le ombre più oscure del suo passato. Braxby, però, è interessata esclusivamente a rovinarlo e torna nuovamente a discutere di Sarah Lynn. Questa volta il suo attacco è più subdolo: sposta il discorso ai tempi di Horsin’ Around, quando Bojack portò della vodka con sé sul set e Sarah Lynn ne fece uso per la prima volta.

A Bojack viene negato non solo il presente, ma anche il suo passato.

Il modo in cui Bojack viene alienato dalla società è vorticosamente veloce, tanto che il nostro protagonista si ritrova persino senza una casa dopo essere stato costretto a venderla per estinguere un debito verso la Xerox Corporation. Non è nemmeno questa l’umiliazione peggiore; Angela Diaz, ex-produttrice esecutiva di Horsin’ Around, convince Bojack a firmare un contratto per rimuovere completamente la sua presenza dallo show che lo rese famoso. Tramuterà persino il titolo, diventato Around. In tutta la sua meschinità la Diaz offre anche da bere a Bojack, che si ubriacherà. In tutto questo nemmeno Hollyhock è vicina al fratello; l’unico contatto tra i due rimane una lettera mandata da lei a Bojack di cui non si rivela il contenuto, ma si capisce che non promette nulla di buono dato che in seguito Hollyhock cambia anche numero di telefono.

In un contesto così distruttivo si avverte la perdita di speranze insita in Bojack. Proprio quando ottiene un briciolo di stabilità tanto agognata, i suoi demoni tornano all’attacco più forti di prima; il suo passato non è stato dimenticato e l’alienazione sociale a cui è sottoposto rappresenta un fardello troppo pesante per lui, ancora troppo vulnerabile per sopportare la delusione di un’ennesima ricaduta nella disfunzionalità proprio ora che la sua vita ha preso una svolta positiva.       

La sua reazione a tutto questo avviene in onore di ciò che farebbe il vecchio Bojack;

dopo aver perso i sensi in seguito ad un abuso d’alcool, fa un sogno nel quale sono presenti personaggi che, in un modo o nell’altro, hanno fatto parte della sua vita: Sarah Lynn, Beatrice Horseman, Butterscotch, lo zio da lui mai conosciuto Crackerjack, Herb Kazzaz, Corduroy e Zach Braff. Quello del sogno è un momento di grandissima intensità emotiva; carico di metafore e pervaso da un’atmosfera a tratti angosciante, ripercorre particolari fondamentali di quelli che sono stati i rapporti di Bojack con i suddetti personaggi quando questi erano ancora in vita.

In questa stagione più che mai ci ritroviamo a compatire Bojack, desiderando per lui un futuro più roseo che, in fin dei conti, ha dimostrato di meritare. Staccarsi dal circolo vizioso di disfunzionalità varie che lo intaccano da sempre e che sono insite nella storia della sua famiglia si rivela un compito più che arduo per Bojack che, nonostante affronti non pochi ostacoli e ricadute, non intende tornare ad essere la versione precedente di sé stesso. Qualcosa si è mosso irrevocabilmente in lui, magari un senso di maturità arrivato troppo in ritardo oppure la sua stessa coscienza. Sappiamo solo che Bojack non è più disposto a commettere i madornali errori che l’hanno condotto a toccare il fondo, gli stessi errori per cui è condannato a pagare il più alto dei prezzi.

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